(24.5.20) Finalmente una trasmissione TV sulla Startup Economy

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(24.5.2020) Il futuro è già qui, ma è mal distribuito, suggeriva William Gibson.  Eppure il broadcasting televisivo italiano non lo ha ancora capito. Per fortuna ci pensa Carlo Massarini che ha trovato il modo (procacciando sponsor) per riportare negli schermi TV un programma che rilanci l’attenzione sull’evoluzione digitale delle imprese. Ci voleva una pandemia virale.

Erano anni che non andava in onda una trasmissione (a parte qualcuna sui canali del digitale terrestre) che trattasse di innovazione digitale e di quella tensione generativa connessa dall’imprenditoria più inventiva. Era dai tempi di Mediamente, la finestra televisiva che ha aperto, dal 1995 al 2002, le case degli italiani al web. La RAI la cancellò improvvidamente, perdendo il passo con l’avanzamento delle tecnologie digitali, mancando la sua missione di servizio pubblico nell’orientare verso il futuro in atto. Roba da class action per “danno erariale”. Un deficit che il Sistema Paese sta ancora scontando.

Ora finalmente arriva Startup Economy, un nuovo programma di Carlo Massarini che va in onda tutte le domeniche alle 14.00 su La7.

Otto puntate (oggi va in onda la seconda) per conoscere il mondo delle start up innovative, in una ricognizione, in Italia e nel mondo,  delle nuove tendenze, economiche e tecnologiche, che aprono spiragli sul futuro. Vi si tratta delle soluzioni a fronteggiare le difficoltà del presente, focalizzando l’attenzione su quelle aziende innovative che creano prodotti e processi in grado di gettare le basi per un riavvio dell’economia.

Ad accompagnare i telespettatori in questa ricognizione ci sono Carlo Massarini e Francesco Sacco, docente di Digital Economy all’Università dell’Insubria e alla SDA (Scuola Direzione Aziendale Bocconi). Ognuno dalla propria casa, in un’alternanza tra la presenza di Carlo a Roma e Francesco a Milano, incontrando gli ospiti on line, usano quelle tecnologie di comunicazione telematica (termine che non si usa più) ormai sempre più diffuse in questa congiuntura del distancing.

Un’occasione importante che comunque non coglie la varietà di sfumature del mondo dell’innovazione, impostata com’è sul taglio aziendale. Tutto bene, Carlo Massarini si conferma come il migliore conduttore televisivo di sempre, anche se qualche  incongruenza va rilevata: come quando si fa “ammoina” con i visori di realtà virtuale quando non c’è da immergersi in un ambiente tridimensionale (e non basta tuffarsi in Google Earth).

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