Dopo le 17 azioni disseminate per Roma e on line (meglio: on Life) di Paesaggi Umani ricombinate in questo report dei report; l’intervento on line al festival Transistor di Cada die, in relazione al progetto TikTokAntigone; il talk per Digeat sul Performing Media per l’Innovazione Adattiva (per vederlo devi registrarti); il seminario on line su “Il performing media storytelling per rivelare Paesaggi Umani” per il corso di laurea in Architettura dell’Università della Basilicata; il confronto connettivo sull’ecosistema relazionale di AltoFest; il whisperTalk svolto nell’ambito del RGB Light Experience; i webinar su paesaggi aumentati e virtualità espansa per Le Meraviglie del Possibile; il foot footage per l’Ape Rossa dell’ Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico; il summit di ItaliaSmArtCommunity a Torino con il walkabout al monastero di Novalesa; le ultime esplorazioni di SoftScience (vedi anche il report dei report con il final video) ; i vari walkabout sui 17 goal di Agenda 2030 in 17 luoghi di Roma; le esplorazioni che hanno prodotto la mappa parlante per il progetto Performing Media (vedi anche il report dei report con il final video); le due intense giornate di forum all’ex istituto Luce per il progetto Performing Media; la performance beckettiana sui paradossi urbani; i primi 3 goal a segno, in giro per Roma con SoftScience: esplorando la sostenibilità; il laboratorio con walkabout e brainstorming per Complicities; il walkabout che ha concluso Demopraxia, palestra di resilienza urbana a Lecce; il walkabout a Vicenza per coniugare le strategie di RiavviaItalia e l’innovazione adattiva; la prima tappa di RiavviaItalia Live con il walkabout “Condizione Assange” che ha proiettato i ritratti dell’hacker prigioniero (di Miltos Manetas per la mostra invisibile e prigioniera al Palaexpo di Roma) sul Quirinale e la Presidenza del Consiglio; il Digital Speech al Forum della Comunicazione dove lanciamo il concetto di Innovazione Adattiva.
noi agiamo ( WE ACT )
On line con il report dei report stiamo capitalizzando, ragionando-distillando, l’esperienza di “Paesaggi Umani. Esplorare la città, raccogliendo storie nelle geografie urbane per una mappa parlante”, di cui s’è appena svolta la prima edizione (prevista nel 2020 e poi slittata per il covid). Abbiamo pubblicato il videoreport di Massimo di Leo in cui s’attraversa l’intero flusso di coscienza radionomade di quei giorni; Consuelo Ciatti ha montato alcuni frammenti della sua performance beckettiana arrivata come un meteorite alla Romanina, per rendere omaggio, proprio l’8 marzo, a Roxana Roman che s’è ribellata alla prepotenza dei Casamonica nel suo RoxyBar; il primo tratto di un docufilm su Paolo Ramundo, ancora in cantiere, di Silvio Montanaro, già autore de Gli Uccelli in cui riemerge la potenzialità urbana di un progetto di Ramundo che può ristabilire un bel rapporto tra Roma e il suo fiume Tevere (se ne parla dopo il 14′); il making off di Nuvola project sulle potenzialità di un software di intelligenza artificiale (con soluzioni che vanno oltre l’effetto del deepfake) che hanno animato il ritratto della donna più interessante de XVII secolo, Cristina di Svezia. Tutto è stato trasmesso in streaming web-radio (lo usiamo da tempo e non come nell’ordalia stream di quest’ultimo anno) e quei geopodcast in cui abbiamo distillato le storie raccolte nelle geografie che trovano luogo sulla mappa parlante e che pubblicheremo, in vista della seconda edizione di Paesaggi Umani a dicembre 2021, su Loquis, l’app di realtà aumentata orale.
On line su Rai Radio Techetè da lunedi’ 29 Marzo per una settimana si trasmetterà uno speciale con una selezione di puntate della storica trasmissione Audiobox ideata da Pinotto Fava e andata in onda dal 1981 al 1998 prima sulle frequenze di Radio Uno e poi di Radio Tre.
Audiobox è stato il principale spazio di sperimentazione della radio italiana, dove potevano convivere la poesia fonetica, le frontiere elettroniche, le nuove forme radiosceniche, la microeditoria, i rapporti con le emittenti comunitarie, le musiche eterodosse e di improvvisazione. Ogni puntata era un viaggio non banale nelle pratiche innovative della radio e di tutto quando avesse a che fare con la parola e il suono. “Audiobox tendeva a creare congegni di seduzione e cortocircuiti, mettendo in discussione tradizionali e consolidate opposizioni e a dare nuovo senso a parole come interferenza, rumore, silenzio” come scrive alla voce Audiobox il critico Giovanni Cordoni per la Garzantina della Radio. Uno spazio importante ha avuto il teatro per Audiobox, che ha proposto uno spaccato di quanto avveniva sulla scena contemporanea italiana negli anni Ottanta, privilegiando quelle tendenze artistiche che basavano la propria ricerca sulla commistione tra vari codici espressivi e l’esaltazione del suono come elemento drammaturgico imprescindibile. Le opere presentate nella scatola sonora ideata da Pinotto Fava si basavano, infatti, sulla sperimentazione di nuove dimensioni del suono, sulla phoné, oltre che sullo stretto gioco di interazione tra teatro e radio, come ricorda Carlo Infante, che per lo storico programma di Radiouno ha curato i cicli “Teatri d’ascolto” e “La scena invisibile”. Radio Techetè trasmetterà una selezione di programmi di Audiobox e delle conversazioni con Pinotto Fava, Carlo Infante, Roberto Paci Dalò, Sergio Messina e Sabina Sacchi curate da Silvana Matarazzo e Andrea Borgnino.
Su RiavviaItalia, abbiamo ripreso a raccogliere idee per il riavvio del Paese e abbiamo concepito la piattaforma come un social network per comunità senzienti (registrati, contiamo sui feedback della tua user experience per ottimizzarla). Scrivici a info@riavviaitalia.it anche per sostenerci, materialmente (con contributi economici, visto che ci stiamo autoproducendo) e idealmente (con proposte e input strategici).
Si sta costituendo (Urban Experience è tra i promotori) la rete permanente per i beni comuni, la conversione ecologica e le generazioni future. Dopo una prima assemblea nazionale, svolta a Messina nell’ottobre scorso, è in corso una fase di progressiva adesione, articolata su un confronto connettivo che si svilupperà fino al prossimo aprile, sulla base di un manifesto da cui distilliamo alcuni concetti cardine. I Beni Comuni esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e dei doveri di solidarietà sociale, nonché al libero sviluppo di ogni persona. In senso allargato i beni comuni riguardano il capitale naturale (es. acqua, suolo e sottosuolo, aria), il patrimonio culturale e paesaggistico, le infrastrutture fondamentali per i cittadini, il capitale umano e la conoscenza (informazione, educazione, scuola, famiglia, comunità), il welfare, la qualità della vita nelle città, la giustizia e la tutela della privacy e della net neutrality. La Rete dei Beni Comuni intende presentarsi come una piattaforma per orientare l’agenda futura, rendere efficaci e trasparenti i processi partecipativi di democrazia diretta, utilizzare il diritto in modo strategico e contro-egemonico, proporre un nuovo paradigma nella gestione dei Beni Comuni anche come innovativa collaborazione pubblico-privato per il rilancio di settori fondamentali per la coesione sociale. Una rete intesa come processo costituente di una nuova sensibilità del bene comune, per una sostanziale inversione di rotta.
Si segnala:
- L’articolo del Corriere della Sera e l’intervista di TuttaScena su Paesaggi Umani
- La conversazione radiofonica su Radio Citta Aperta (dopo 31’40) con Gabriella Paolini
- Su Ecoincittà nella nostra rubrica Smart Community si tratta di Paesaggi Umani.
- Su LivingfortheCityBlog si parla di SoftScience e Paesaggi Umani
- Su La Stampa e ADN Kronos si parla dell’’App Loquis, la piattaforma di geopodcast di cui siamo partner progettuali. Urban Experience ha attivato un suo canale, oltre a Pietre d’Inciampo sulle tracce di memoria delle vittime del nazi-fascismo. Vi trovate anche il canale CiVediamoQui per parlare dei luoghi del cuore.
Report:
Le Meraviglie del Possibile: webinar su paesaggi aumentati e virtualità espansa
Light Experience: videoproiezioni per ridisegnare la città
Performing Media per l’innovazione adattiva nell’ambito dell’EstateRomana-ROMARAMA
Beckett tra i rifiuti. Tra le pieghe dei paradossi urbani, in un walkabout con anima teatrale
I primi tre goal a segno, in giro per Roma con SoftScience: esplorando la sostenibilità
Urban Experience e RiavviaItalia al Forum della Comunicazione, ragionando sulla Innovazione Adattiva
Parlando del rapporto tra Arte e Storia nei Musei e Teatri napoletani per Lezioni di Storia Festival
Fare Spazio Pubblico. Esplorazioni partecipate nella Milano multiculturale di Nord Loreto
magari tra un po’ faremo anche una newsletter di RiavviaItalia. Ma per ora questo tessuto di relazioni possibili non è ancora tessuto.