Con SoftScience.17 goal in 17 luoghi di Roma non si sono solo esplorati i territori ma dei concetti: gli obiettivi di Agenda2030 per lo sviluppo sostenibile, declinandoli in relazione ai luoghi che abbiamo attraversato (vedi primo report il secondo e il terzo) , cogliendo dai territori un’aura che ha sollecitato l’approccio psicogeografico delle conversazioni peripatetiche on life, in presenza e in streaming. Da sempre, da quando, Urban Experience si è messa in cammino 12 anni fa, l’idea-prassi è far parlare la città, camminandola e riverberandola via radio (locale, con sistemi whisper-radio e al contempo globale con lo streaming via web radio) con i walkabout che lasciano tracce georeferenziate ( i geopodcast) sulla mappa parlante., quella che da un po’ di tempo viene definita anche la Radio che Cammina.
Il primo goal rilevato da SoftScience è biodiversità (proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica) inteso anche come genius loci di un territorio, pensando anche all’autoregolazione della natura e a quanto l’interpretazione di un luogo di archeologia industriale come la Cava Fabretti possa rivelarsi “quinto paesaggio” in cui la natura riprende il suo spazio sottratto. Alla scuola primaria “Garibaldi” si è trattato del goal economia circolare (garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo) con i genitori dell’ Associazione “Anita”, camminando nell’orto della scuola, in un contesto popolato da bambini con cui giochiamo sull’idea di un’economia circolare che possa attivare gesti semplici come il riuso degli oggetti trovati. Con il Corso di formazione interdisciplinare in Scienze della sostenibilità de La Sapienza-Università di Roma si è messo in campo quattro goal: lavoro (incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti) ; energia pulita (assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni) ; smart community (costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile); emergenza climatica (adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici). Al Centro Diurno dell’ASL2 di Cinecittà si è affrontato il goal salute (assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età) confrontandoci sull’approccio strategico in cui un percorso di cura della fragilità si coniuga ad un processo partecipativo che sottende comunità. Vedi dettagli in questo report1
Si parla di povertà (goal: porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo), camminando lungo la via Casilina, partendo dalla Casa di Accoglienza “Santa Giacinta” gestita dalla Caritas, con Adrea Zampetti e Olivero Bettinelli, vicedirettore della Pastorale Sociale della Diocesi di Roma, arrivando alla Pantanella, il pastificio dismesso e occupato nel 1990 da circa 3000 migranti. Con gli studenti del Liceo Gullace a Cinecittà ci confrontiamo sul goal educazione (fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti), ragionando-camminando sull’apprendimento dappertutto, un metodo pedagogico basato sul guardarsi intorno e parlare “di fianco”, qualificando le potenzialità partecipative e la proattività, ricordando che “educare” significa sostanzialmente tirar fuori. Il goal mare (conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile) ci vede con gli studenti del Master internazionale sulla Complessità Urbana lungo il Tevere, la via d’acqua che conduce al mare, ripensando quel rapporto negato dai muraglioni che occludono una zona come Tordinona, parlando di progetti architettonici che reinventino quell’area, a partire dalle botteghe artigiane. Lungo il Parco degli Acquedotti, con i resti di Vetus, Tepula, Anio Novus, Marcio, Claudio, Felice e l’Acqua Mariana: i sette acquedotti concentrati in quel contesto ideale per trattare di acqua pubblica (garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico sanitarie) con i ragazzi della scuola media dell’IC Via dell’Aeroporto e RetakeRoma. A Villa Lazzaroni s’incontrano le donne impegnate nel Centro Antiviolenza di Roma Capitale con cui affrontiamo il goal donne (raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze) e trattiamo delle diverse declinazioni della violenza nei confronti delle donne, a partire dalla disuguaglianza sistematica in certi ambiti professionali. In quello stesso parco analizziamo il goal innovazione digitale (costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile) incontrando il centro giovanile Scholè ed Elena De Santis, partendo dalle mappature web che la Comunità Educante Diffusa sta avviando per arrivare a misurarci con Nuvola Project dell’elaborazione di sentiment analysis processata da una intelligenza artificiale che ascolta la nostra radio che cammina. Approfondimenti in report2.
Al mercato rionale di Testaccio in walkabout su goal cibo (porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile) incontriamo che fa estratti vegani e macellai orgogliosi della cultura del “Quinto Quarto” basata sulle frattaglie, esperti di HearthPlatform , CitiesWithNature , della sovranità alimentare e della food policy per Roma. Alla Stazione Metro di Torre Gaia si va in conversazione peripatetica al Teatro Tor Bella Monaca trattando della diseguaglianza (ridurre le disuguaglianze all’interno e fra le Nazioni) con Salvatore Monni che attraverso Mapparoma ha avviato un esemplare lavoro di rilevamento delle disparità sociali remixando statistiche e geografia umana. Al Teatro di Tor Bella Monaca, nell’ambito di IPER-Festival delle Periferie interveniamo al talk su “Mappening. Le mappe partecipate” per il Festival delle Periferie, che indirizziamo tematicamente sul goal partnership (rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile) l’obiettivo che conclude l’elenco dei 17 goal di Agenda 2030, quello che meglio interpretiamo con l’ intelligenza connettiva . L’ultimo si va verso il Parco della Giustizia alla Romanina con il walkabout su goal legalità (promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficaci, responsabili e inclusivi a tutti i livelli) nell’ambito della Giornata della Legalità. Questa nostra azione s’inscrive in una staffetta, partita la mattina da San Giovanni, promossa dalla Comunità Educante Diffusa del VII Municipio, ispirata alla marcia per la pace Perugia-Assisi che Aldo Capitini, l’ideatore della prima edizione nel 1961, descrive così: “è più di un congresso, perché tocca le case, si mostra al popolo, entra nel paesaggio stesso, è atto più che parola”. E’ proprio questo lo spirito che contraddistingue Urban Experience che ha innestato al valore empatico del cammino condiviso i performing media (radio, georeferenziazioni web, streaming webradio, geopodcasting) creando con il format del walkabout un modello di riferimento che ha origine nel 1988 al Festival di Narni, con il primo happening “radioattivo” progettato con la Koinè. E’ un metodo che rivela già il suo stesso etimo (methodos: riflettere camminando) il fatto che la percezione (i modi, il “come”) anticipa sempre il “cosa” (i contenuti). Il principio della sostenibilità è fondamentalmente un’attitudine da coltivare, cercando di ripristinare il senso naturale delle cose che abbiamo perduto, quello basato su un’autoregolazione ancorata al principio di corresponsabilità. Il report3
ci raccontate meglio cosa avete fatto con l’intelligenza artificiale?