Libridi

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Su RiavviaItalia rilanciamo (ma non si era mai fermato) lo sviluppo di un concept su cui Carlo Infante sta lavorando da diversi anni e che manda in risonanza una serie di esperienze che ci accomunano: i libridi, un ibrido editoriale tra libro e web.

Cosa sono i libridi? Forse può essere più semplice iniziare con il dire cosa NON sono.

I libridi non sono (solo) libri.
I libridi non sono (solo) ebook.
I libridi non sono (solo) siti web.
I libridi non sono (solo) audio book.
I libridi non sono (solo) video.
I libridi non sono (solo) app.
I libridi non sono (solo) oggetti.
I libridi non sono (solo) eventi.
I libridi non sono (solo) podcast.
I libridi non sono (solo) blog.

I libridi possono essere tutti questi elementi, o anche solo l’unione di alcuni di essi, ma non si tratta di sommare linguaggi e tecnologie, bensì di farli interagire. Il gioco è tutto lí.

Una definizione più suggestiva (ma comunque non esaustiva) potrebbe essere:

[…] art-book innervati di sistemi interattivi per dialogare, secondo il principio dell’internet of things, con delle library diffuse nel cloud […]

Ma è solo una delle definizioni possibili di un’idea multiforme e in continuo movimento, che mette in gioco tecnologie antichissime, come l’alfabeto, con altre che ancora non sono che progetto futuro, tutto però per esprimere senso e funzione.

Quello sui libridi è un ragionamento iniziato da Infante già nella prima metà degli anni ’90, con convegni dal titolo “Il futuro del libro” nel 1993 alla Biblioteca Nazionale di Roma, in un contesto che rievocava i 500 anni dalla prima edizione (1493) di Aldo Manuzio, nel 1994 al Palazzo delle Esposizioni di Roma con “Il Libro mutante” e poi “Navigare nei testi”, curato con Luciano Gallino al Salone del Libro di Torino nel 1994.
E in quest’ottica si inserisce anche il lavoro portato avanti con Urban Experience su quella creatività sociale che può giocare la partita nell’interazione tra web e territorio, sia con il geoblog (inventato per le Olimpiadi-Torino2006) per “scrivere storie nelle geografie”, sia con ciò che definiamo il performingmedia-storytelling.
Potrete trovare proprio sul sito Urban Experience tracce di tutto questo percorso.

L’idea di LIBRIDI è in continua metamorfosi, non è riversare il contenuto di un libro in un e-book o nella rete, è un continuo ibridare una tecnologia antica come quella del libro per proiettarla in un presente che si fa futuro in movimento, metabolizzando le forme del contemporaneo, mettendosi in gioco con il nuovo per andare oltre il contingente, salvando l’idea di libro facendone vivere, nel librido, il senso:
aprire, nutrire e stimolare la mente.

I Libridi dunque sono un’idea aperta, che si offre all’incontro con esperienze e riflessioni, che si evolve con l’evolversi delle tecnologie e delle intelligenze che le esprimono o esercitano, ma non sono un’idea astratta, sono progetto che si mette a terra e si offre alla realizzazione, alla messa in pratica, all’esercizio della fruizione, sono un “oggetto/progetto-chimera” che rientra in quella innovazione adattiva che abbiamo più volte affrontato su queste pagine (digitali).

RiavviaItalia, che proprio per vocazione vuole creare coinvolgimento, collaborazioni, connessioni per nuove (e vecchie) progettualità, può rappresentare un nuovo spazio in cui portare avanti, insieme, il lavoro intorno a questo concept, mettendo i propri strumenti “connettivi” a sistema, e in parte, in un meta gioco di rimandi, facendosi essa stessa librido, fonte di contenuti in continua evoluzione e strumento per la loro fruizione, andando oltre il confine dei bit digitali, creando eventi e prodotti editoriali, discussioni e confronti dentro e fuori la rete e promuovendo la creazione di nuovi libridi.

Vi invitiamo quindi a prendere parte alla discussione nel Forum e nel Gruppo dedicato.

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