Progettare il futuro affrontando il presente: eliminare l’IVA al 22% applicata alle mascherine

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Progettare il futuro affrontando il presente? Iniziamo a togliere di mezzo tassazioni da beni di lusso a dispositivi sanitari di prima necessità.

Le mascherine, insostituibile presidio per ridurre la diffusione del Covid 19, raccomandate prima, rese poi obbligatorie da alcune amministrazioni, scontano una tassazione IVA al 22%, quella dei beni di lusso.

Si tratta di una contraddizione che deve essere superata con una norma specifica nel prossimo DCPM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri). Sarebbe importante, cioè, applicare un’Iva agevolata su un genere diventato di prima necessità e questo, oltre a produrre l’effetto di abbattere il prezzo finale al cittadino, permetterebbe di contrastare le numerose truffe e speculazioni che si sono verificate nel commercio di questi prodotti.
Infatti, una quota del 4% comporterebbe il prosciugamento automatico dei margini speculativi, senza ridurre le entrate dello Stato, riducendo il nero e aumentando le entrate per un prodotto la cui vendita è in crescita esponenziale.
Inoltre, la rimodulazione delle aliquote, potrebbe prevedere l’esenzione totale su mascherine biodegradabili: in questo modo si favorirebbe la diffusione di un prodotto di grande impatto ambientale, ecocompatibile, oggi praticamente introvabile. Sarebbe, dunque, il segnale di una concreta attenzione per un futuro sostenibile.

(Nino La Martire)

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