PUNTI SULL’ECONOMIA FONDAMENTALE: II. L’EDILIZIA RESIDENZIALE E L’ENERGIA.

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Altre priorità immediate, anche in ragione dell’emergenza climatica, sono l’edilizia residenziale e l’energia.

La prima questione, quella della casa, può essere trattata attraverso finanziamenti e regolamentazioni. Esempi rilevanti si possono cercare non soltanto retrospettivamente, ma anche nell’esperienza corrente di grandi città come Berlino e Barcellona. Se la sanità richiede interventi di scala nazionale, l’edilizia residenziale è invece un campo d’azione elettivo per i governi locali, che possono agire in collaborazione con associazioni di inquilini e cooperative, assumendosi la responsabilità della disponibilità di alloggi di qualità e a bassa emissione, con canoni di locazione proporzionati ai livelli salariali locali.

Paesi come la Spagna (dove gli alloggi sociali esistono a malapena) o come l’Italia e il Regno Unito (dove sono stati trasferiti in proprietà nel corso dei decenni) necessitano di piani di realizzazione di nuove abitazioni e di ristrutturazione di patrimoni edilizi esistenti. In paesi come Germania e Belgio, le politiche possono indirizzarsi – seguendo l’esempio dell’esperienza berlinese – sul controllo degli affitti, oltre a imporre una quota di alloggi sociali nei nuovi permessi di edificazione (come accade a Vienna) e a sostituire imprese edilizie in cerca di alti rendimenti con organizzazioni no-profit.

Anche la produzione e la distribuzione di energia può essere ripensata, almeno in parte, su scala locale e regionale, e restituita al controllo democratico. La Energiewende tedesca, a questo proposito, è un programma pionieristico per scala e risultati, ma anche altrove – come in Italia, nel Regno Unito e in Spagna con le cooperative di comunità – non mancano esperienze di produzione comunitaria di energia sostenibile. (Foundational Economy Collective)

(segnalazione di Vincenzo Fischetti)

 

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