Come si stanno trasformando i centri urbani del tanto atteso dopo-pandemia?
Molti già’ conoscono il concetto di ‘città della prossimità’ anche in contrapposizione alla precedente ‘città della interconnessione’.
In varie città del mondo, si sta provando ad introdurre una modifica straordinaria nella circolazione delle automobili che può’ avere un impatto profondo sulla qualità della vita.
In una città più a misura d’uomo, di cui si parla quasi da sempre, sembra imprescindibile limitare drasticamente il limite della velocità.
In tal senso, una delle grandi battaglie è l’attuazione, a livello locale e nazionale, della riduzione della velocità a 30 km/h in città.
In Europa, Bilbao è stata la prima città di medie dimensioni ad introdurre il limite dei 30 km/h dentro l’area urbana.
Perché’ si tratta di una misura essenziale ed estremamente urgente?
Innanzitutto va fatto per la salute pubblica. Secondo l’OMS, ogni anno 7 milioni di persone muoiono come conseguenza dell’inquinamento atmosferico. In Italia, vengono uccise 80 mila persone ogni anno per via dell’ aria inquinata. Il triste primato e’ saldamente nelle mani della Lombardia — non a caso il focolaio originale del COVID in Europa.
Ma il motivo principale per introdurre limiti dei 30 km/h è la sicurezza cittadina. La correlazione tra alta velocità e alta mortalità derivata dagli incidenti stradali è universale e si verifica in tutti i paesi del mondo.
Più bassi sono i limiti di velocità, minore è la quantità di incidenti mortali automobilistici. Più alti sono i limiti di velocità, più alta è la mortalità è arrivata da incidenti stradali. Per contro, ogni passo verso una guida meno veloce e più sicura ha portato a una diminuzione del tasso di incidenti al volante.
In Spagna, tali misure sono state adottate a livello nazionale come parte sostanziale del ‘Regolamento generale sulla circolazione’ approvato nel novembre 2020, e che inizierà ad applicarsi in maggio 2021.
Il movimento ‘Zona 30’ per introdurre nuovi limiti di velocità non superiori ai 30 km/h si è sviluppato molto precedentemente alla pandemia ed è in auge ormai da anni.
Esiste anche un legame provato tra inquinamento e pandemia:
Già le prime ricerche condotte a Wuhan, la città di origine del virus, correlavano pandemia e inquinamento atmosferico. Anche prima Wuhan veniva definita spesso la ´città forno´.
Che impatto potrebbe avere una limitazione di 30km in tutto il perimetro urbano dentro il raccordo anulare di Roma?
Purtroppo la paura, quasi sempre infondata, di contrarre la pandemia viaggiando in mezzi pubblici, ha indotto molti cittadini a utilizzare i mezzi privati. nonostante il crescente uso del lavoro a domicilio o ‘home working’, la fobia per i mezzi pubblici rischia di avere riflessi amari e dolorosi per la salute e sanità pubblica.
E non dimentichiamo che c’è ormai un’abbondante mole di dati e ricerche sviluppatesi condotte in varie città del mondo sulla connessione tra l’inquinamento automobilistico da biossido di azoto NO2 e livelli di mortalità legati al COVID. a 5 anni dal “dieselgate”, persino a Milano il biossido di azoto uccide più del Covid.
Quando Roma potrà entrare nel novero delle “città 30” fissando il limite di 30 km / h in tutte le sue strade?
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ok fissare il limite di 30 km / h ma in tutte le sue strade? quale criterio prevede di adottare nel discernimento delle strade con quel limite?
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Diverse città hanno adottato diversi criteri. Alcune città e paesi hanno previsto una lenta introduzione del limite di 30 km/h, con varie fasce, mentre altre città hanno adottato il limite in tutta l’area urbana con unico decreto.
Roma dovrà trovare la sua strada per introdurre questo cambio essenziale per una città a misura d’uomo.