La scuola esce dentro la città. Le mappature della Comunità Educante Diffusa del VII Municipio di Roma

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Non so in quanti siano nel mondo della scuola a fare un’attività così intensa come quella che sta conducendo la Comunità Educante Diffusa del VII Municipio a Roma. Rilevo questo dato certamente perché sono coinvolto in un progetto di mappatura di quel territorio da almeno un paio di anni ma sono comunque convinto che stia emergendo un’energia singolare. Il fatto che si sia istituito un Patto Educativo Territoriale è decisivo (e so che in altri contesti si sta facendo altrettanto) ma quello che colgo come fattore abilitante è l’evoluzione autonoma (indipendente dalle istituzioni), sia di competenza sia di coscienza d’essere driver di processi educativi e partecipativi.

Insomma, l’esperienza della Comunità Educante Diffusa si sta prospettando nel medio e lungo termine con emblematiche espressioni di sussidiarietà che non ho individuato altrove in questi termini . E’ quindi una realtà che si sta incardinando su un Patto Educativo Territoriale (attivato dall’assessorato alle politiche educative di quel Municipio) ma che al contempo vive di vita propria, con associazioni di operatori culturali e di genitori, ispirati dal convincimento che “essere è tessere”, per usare le parole di Maria Lai, che Elena De Santis (titolare di quell’assessorato) ha saputo ben seminare.

Il contesto è quello dell’area sud-orientale di Roma che rientra nell’ambito territoriale del VII Municipio di Roma Capitale. Da Porta S.Giovanni, il varco delle Mura Aureliane più vicino al fulcro di Roma (per secoli S.Giovanni fu la sede principale del Papa) fino alla Romanina, dove finisce la città, fin sotto i Colli Albani.

Ed è proprio alla Romanina che ieri, sabato 24 aprile, s’è svolta una bella manifestazione nei giardini di Via Barzillai, proprio sotto le finestre di una propaggine famigliare dei Casamonica, la dinastia sinti che in questi ultimi decenni ha reso nota alle cronache quella periferia estrema (divisa dal GRA) di Roma. Aveva un titolo preciso e strategico: “La scuola esce dentro la città”, proprio per intendere l’importanza di una scuola aperta al territorio, tesa verso un principio pedagogico straordinario: l’apprendimento dappertutto. Una linea d’azione che prevede una continua attività di mappatura che ha preso il nome curioso “dislarghi” per evidenziare il fatto che l’attività di rilevamento delle peculiarità dei distretti culturali di quel Municipio se partecipata e creativa è più “larga”.

Tornando all’evento, tra il concerto bandistico (con impronta jazz ed eterodossa) diretto dal sassofonista Pasquale Innarella (Rustica X Band), le narrazioni di Ascanio Celestini e le interviste dei giovanissimi dell’Istituto Comprensivo Raffaello si è creata una bella atmosfera congeniale condotta da Tiziana Aquilani, anima e corpo della Comunità Educante, coadiuvata da Pamela Di Lorenzo . Un segnale importante di presidio culturale in una periferia troppo spesso abbandonata a sé stessa (ma che negli anni Settanta fu all’avanguardia del Decentramento Culturale con Borgata Camion) e che troviamo importante seguire con attenzione sodale (con Urban Experience s’è fatto, l’8 marzo, per “Paesaggi Umani” un walkabout che è partito dal Roxy Bar, teatro di un’aggressione dei Casamonica), tant’è che nel video dello streaming (dopo i 44′) qui sotto annunciamo in anteprima che avremmo realizzato questo post.

https://www.facebook.com/carlo.infante/posts/10158610040524081

 

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